Condividere il cibo con Fido: quali rischi?
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Quello che tu mangi non deve essere ciò che mangia anche lui.
Il cane chiede cibo a tavola durante i pasti: a quali rischi può andare incontro? Com'è bene comportarsi in questi casi?
Spesso, cedere alle sue insistenze può causargli gastroenteriti e/o arrossamenti cutanei. Condividere il proprio pasto con Fido, quindi, non è sempre una buona idea...
Negli ambienti domestici, la convivenza cane-Uomo comporta un discreto numero di compromessi. Fra i momenti più delicati troviamo proprio quello del pasto.
Agire nel modo giusto può fare del tuo cane un animale rispettoso e sereno nella capacità di gestione del cibo!
Condividere il cibo col cane: perché è sbagliato?
Esistono diversi buoni motivi per non dargli cibo da tavola...
Salute.
I nostri cibi sono generalmente troppo conditi. Il suo apparato digerente è diverso dal nostro e potremmo causargli danni anche permanenti.
Educazione.
Non bisogna sempre rispondere positivamente ai suoi ordini.
Se il cane abbaia, ti tocca una gamba, piagnucola e/o fa gli "occhi dolci", ti sta ordinando di dargli del cibo. Se provi a resistere qualche minuto, è probabile che lui aumenti il tono della richiesta e che tu, in ultimo, ceda.
Non stai solo rispondendo a un suo comando, ma lo stai facendo quando si fa più insistente. In pratica, gli stai insegnando che fare nel caso il primo tentativo dovesse fallire...
Quali rischi si corrono?
Tanti alimenti destinati al consumo umano contengono molti conservanti, coloranti, amidi, zuccheri e latticini.
Tutti risultano più che appetibili al suo olfatto, ma non sono assolutamente consigliati per la sua alimentazione. Nemmeno come snack o premio!
Sul web trovi molte liste di ingredienti nocivi per la salute del tuo pet. Ma realmente, cosa rischia Fido?
Latte e derivati.
Il latte ha un grado di tossicità medio-basso con un effetto collaterale a breve termine. Le molecole scatenanti una reazione avversa sono il lattosio, le proteine del latte e la caseina.
Il lattosio è uno zucchero naturalmente presente nel latte di qualsiasi tipologia (quindi anche in quello di cane) e viene digerito dall’enzima lattasi. Crescendo, il cane perde la capacità di produrlo. Questo rende impossibile la digestione del lattosio, proprio come accade ad alcune persone. È vera e propria intolleranza al lattosio.
Contengono lattosio il latte e tutti i latticini freschi (panna, mozzarelle, formaggi freschi spalmabili, burro), mentre se ne trova molto meno in formaggi stagionati, yogurt e latte senza lattosio.
Il lattosio (nell'intolleranza) e le proteine (nell'allergia) hanno azione solo nell'apparato intestinale. I sintomi compaiono da uno a due giorni dopo l'ingestione di latte e persistono se l'ingestione continua nel tempo.
Il lattosio, dal momento che non viene assorbito, giunge all'ultima parte dell'intestino dove nutre i batteri. Questi crescono più rapidamente del solito, lo irritano e originano diarrea, dolori addominali, a volte febbre ed emissioni di gas.
Nel caso di intolleranza, nonostante la diarrea persistente, il cane non sta malissimo.
Il veterinario può prescrivere antibiotici per far fronte alla crescita batterica. Non è quindi il caso di somministrare di nuovo latte e latticini freschi. Nell'arco di tre o quattro giorni la diarrea scomparirà, essendo stati eliminati i batteri ed essendo stato espulso il lattosio precedentemente ingerito.
Cibi zuccherati e dolci.
Hanno un grado di tossicità medio-alto con un effetto collaterale a lunghissimo termine. La molecola responsabile di una reazione avversa è il glucosio.
Alcuni sono più pericolosi di altri, perché hanno un'altissima concentrazione zuccherina. In generale, occorre leggere le etichette per valutare proprio questo aspetto.
Il pane stesso contiene moltissimi zuccheri, ma essendo un amido è più difficile da assorbire e, di conseguenza, se ne assume meno. Dare al cane un cornetto una volta ogni tanto non provoca rischi. L'importante è che quel cornetto non diventi un'abitudine quotidiana per scongiurare l'insorgere del diabete.
Il diabete può venire anche a Fido!
Nel cane esistono due tipi di diabete. Il più frequente è quello di tipo 1.
Spesso, purtroppo, dipende dalla razza, e colpisce anche cani con un'alimentazione esemplare (problema genetico).
Legato all'alimentazione è il diabete di tipo 2, che deriva dall'eccessiva assunzione di zuccheri. Il glucosio, una delle forme base dello zucchero, entra prima nel circolo sanguigno e poi nelle cellule per dare energia. Lo fa grazie all'ormone dell'insulina.
Più è lo zucchero che si dà al cane, più è l'insulina prodotta per convogliarlo alle cellule. Ciò fa sì che queste inizino a resisterle, richiedendone sempre di più per assorbire un normale quantitativo di zucchero.
È così che il pancreas, che produce insulina, a un certo punto si affatica e finisce col produrne pochissima: è allora che arriva il diabete mellito vero e proprio.
I sintomi sono molto simili a quelli dell'Uomo: il cane beve più del normale, urina più del solito e mangia molto, ma perde peso. Tutto quello che mangia resta nel circolo sanguigno senza produrre energia.
Dieta corretta, cane in salute!
Per le ragioni che ti abbiamo appena riportato, in Go For Pet ti sconsigliamo di somministrare "cibo umano" al tuo animale.
Migliore sarà il suo modo di alimentarsi, più il suo metabolismo sarà in equilibrio, più sarà in salute e pieno di forze per condividere la sua quotidianità insieme a te.
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